Disidratazione Solventi Mediante Adsorbimento Su Setacci Molecolari (Zeoliti)

Il processo di disidratazione dei solventi su letti di zeoliti avviene alimentando i solventi umidi attraverso assorbitori contenenti, appunto, i setacci molecolari. I solventi umidi, attraversando il letto di zeoliti, vengono disidratati dall'acqua contenuta in miscela e fuoriescono anidri dai letti di adsorbimento.

I setacci molecolari durante il processo di adsorbimento, grazie alla loro porosità, assorbono l'acqua fino alla loro saturazione.

La reazione esotermica che si crea durante l'adsorbimento dell'acqua garantisce ai sistemi di automazione installati nell'impianto di controllare la saturazione dei letti di zeoliti, in modo tale che si possa sempre avere sotto controllo la qualità del solvente disidratato in uscita dagli assorbitori.

Le zeoliti maggiormente utilizzati in queste applicazioni sono della tipologia 3A per via della corretta dimensione dei micropori, che garantisce l'adsorbimento delle molecole dell'acqua e non quello delle molecole dei solventi.

Una volta saturi, i letti di setacci molecolari vengono rigenerati attraverso l'utilizzo di gas inerte, come avviene per i carboni attivi.

Rigenerazione dei setacci molecolari mediante gas inerte

Per desorbire l'acqua dai setacci molecolari viene utilizzata la stessa tecnologia di desorbimento a gas inerte (azoto) utilizzata per il carbone attivo. Mediante uno scambiatore di calore posto sulla circolazione forzata di un ventilatore, l'azoto viene riscaldato fino ad una temperatura di circa 210°C e convogliato nell'assorbitore contenente i setacci molecolari saturi di acqua.

L'acqua, una volta evaporata dai setacci, in una prima fase viene condensata mediante refrigerazione in batterie di condensazione, perché presenta un alto contenuto di solvente, mentre in una seconda fase viene inviata ad un letto di guardia e successivamente in atmosfera.

Questo trattamento permette di riportare la capacità di adsorbimento delle zeoliti, come in origine.